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FELICE LEVINI - Nord-Est Sud-Ovest
a cura di: Achille Bonito Oliva
Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma - 14 gennaio, 2014 |
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L’intervento installativo di Felice Levini presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, voluto e curato dalla Soprintendente Maria Vittoria Marini Clarelli e da Achille Bonito Oliva, prevede un confronto diretto con le opere, in particolar modo con quelle dei Futuristi, appartenenti alla collezione permanente della Galleria.
L’artista ha ideato una struttura cubica (m 4 x 4 x 4) dove assemblare un gruppo di lavori visibili sia dall’esterno che dall’interno di tale struttura, che è a sua volta opera d’arte.
Non si tratta, dunque, della costruzione di un mero perimetro espositivo, quanto della costruzione architettonica di una visione dell’arte.
Tre tele di grandi dimensioni campeggiano su fondo nero, ciascuna su una delle tre facce del dado.
Dalla quarta, in alto su fondo bianco, emerge la testa della dea Fortuna bendata, con la scritta “Meglio una fine spaventosa che uno spavento senza fine”. Al di sotto, attraverso un oblò in vetro, si assiste invece ad una rappresentazione (Non c’è, già presentata nel 2004 presso la Fondazione Volume, Roma) tesa a simboleggiare la continua domanda sull’esistenza.
Completano l’installazione I quattro punti cardinali, posizionati sulle pareti laterali e contrassegnati dal colore rosso.
Una visione caleidoscopica dove il dentro e il fuori si misurano in un dialogo tra forme, contenuto e materia.
Un’ipotesi di esistenza/resistenza, “Azione a distanza” del fare e ragionare sul possibile “rasoio” dell’arte. Liberi dalla dittatura dell’estetismo del “contemporaneo”.
(com.stampa gnam)
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