@Berlin di Gerri Gambino.
In esposizione 10 scatti in bianco/nero selezionati con l'intento di distaccarsi dal reportage documentaristico per costruire una narrativa intima.
Scrive Giuseppe Franzetto:"… Reportage? Campionario di emozioni congelate dal loro proporsi come qualcosa di simile a un'immagine? No. Già lo dichiara il bianco e nero, in fondo, col suo distacco dall'ingenuità documentaria del 'reale'. Certo, Gerri Gambino è stato lì, ha eseguito il gesto del fotografare. La fotografia è pur sempre traccia, indice, metonimia visivo/esistenziale. Tuttavia Gambino sembra intendere la fotografia come uno scontro con un visibile. Cioè con uno spazio […] Gli affondi di Gambino cercano lo spazio-momento lasciato vuoto (quindi in effetti pieno, cioè sensato). Le sue fotografie, cercano un luogo in cui ancora si possa conoscere, apticamente, con gli occhi e con l'obiettivo".
Berlin#0312 di Teresa Mancini
Per Teresa Mancini fotografare una città, come Berlino dove l'equilibrio tra vecchio e nuovo si concretizza nelle architetture, nelle strade, nell'accoglienza di nuovi stimoli culturali, è stato come rinascere con una nuova consapevolezza. Lei stessa dice: "…non avrei potuto altrimenti percepire le prospettive, i colori, i riflessi, la vivibilità di una città che da subito mi è apparsa ospitale e propensa all'integrazione". E così attraverso il colore evidenzia l'opera architettonica della Città in un vissuto interessante ed aggregativo dove l'uomo è protagonista e fruitore silenzioso ed operoso. Come fa notare il Prof. Nerio Rosa: "...nelle foto di Teresa trovo un'assenza di elementi legati a categorie mentali, mentre è sempre presente un emergere di cose innovanti e coscienziali. La sua preferenza verso il "verstehen" le consente così di mostrare non oggetti, ma fenomeni".
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