(Inaugurazione. 2 dicembre 2010)

Il respiro magico è la spiritualità della cultura e della ritualtà africana in un intreccio sorprendente con il portato filosofico dell'incontro tra occidente ed oriente nell'opera scultorea di Renatio Mambor.
Due grandi opere inedite insieme alla serie dei Portatori e degli Osservatori permettono a uno dei grandi protagonisti del rinnovamento dell'arte italiana dai primi anni sessanta di dialogare con esperienze creative solo apparentemente lontane.
Grande è la distanza formale ma pressoché coincidente il valore eticamente simbolico delle opere esposte: tribale e sociale nel nome doll'arte si avvicinano per fondersi in una visione unitaria, in una riassunzione di valore che genera il titolo dell'evcnto: due ma non due.

Massimo Riposati